L’inverno è mite, la neve è poca e le piogge sono quasi assenti, diamo uno sguardo ai dati relativi alla qualità dell’aria nelle città d’Italia.
Stiamo attraversando un inverno molto particolare, che ha registrato temperature sopra la media, piuttosto miti per il periodo, e ciò segue un anno, il 2023, che ha fatto registrare la più alta temperatura nella storia. La situazione è davvero allarmante, non solo per via di inverni sempre più caldi, ma anche per l’assenza di neve e di pioggia, che scatenano tragici fenomeni di siccità.
Neve e pioggia servono prima di tutto per colmare tutti i bacini naturali, per dissetare la vegetazione, e ovviamente per smorzare l’inquinamento. Ma se piove e nevica poco, la qualità dell’aria è sempre peggio. Quali sono i dati più recenti relativi alla qualità dell’aria? Diciamo che dal weekend scorso qualcosa è migliorato, complici le piogge e le nevicate sul nostro territorio.
Le città più inquinate in Italia: la qualità dell’aria secondo gli ultimi dati
Osservando la mappa fornita da World Air Quality Index Project, riusciamo a intravedere un certo miglioramento, almeno rispetto a qualche giorno fa. La qualità dell’aria è abbastanza buona in tutta Italia, con valori che oltrepassano i limiti imposti dall’OMS. Il paese appare spaccato in tre sezioni, la parte settentrionale, la parte centrale e quella meridionale.
Che cosa emerge? Il nord Italia è maggiormente in difficoltà, con una qualità dell’aria non proprio eccezionale, ma neanche drammatica. Città come Milano e Torino sono tra le più inquinate, con valori di PM10 e PM2,5 leggermente superiori alla media. Sulle Alpi l’aria è pulita, i valori inquinanti sono bassi. Verona fa registrare il record come città più inquinata.
Al centro Italia troviamo Roma, la città più inquinata della fascia centrale, che comunque presenta una qualità dell’aria buona, con i limiti di inquinamento nella norma. A seguire troviamo Firenze e Ancona. Diciamo che tutto il centro Italia presenta un inquinamento sotto controllo.
Inquinamento atmosferico e l’importanza di respirare aria pulita
Infine, al meridione abbiamo Napoli, con una qualità dell’aria discreta, con i valori di PM10 e PM2,5 poco oltre la soglia, e poi alcune città della Calabria, che comunque presentano valori entro i limiti. In Puglia l’aria è buona, così come in Sicilia. Grazie alla sensibilizzazione, effettuata soprattutto da parte di associazioni ambientaliste come Greenpeace, Legambiente o Cittadini per l’Aria, gli italiani sono sempre più attenti alla qualità dell’aria nella loro città.
È importante puntare sul Green, mantenere un comportamento sostenibile, ed è importante che il Governo prema sulla transizione ecologica per abbattere l’impatto ambientale. Respirare aria buona è essenziale per la nostra salute, ed è uno degli obiettivi principali degli accordi presi tra le Nazioni Unite. L’Air Quality Index (AQI) è di vitale importanza.
Nel 2023, Legambiente ha riscontrato in 18 città il superamento dei limiti giornalieri di PM10 imposti. Maglia nera per Frosinone, Torino, Treviso, Mantova, Padova, Venezia. L’area che fa registrare in media la qualità di aria più bassa è la Pianura Padana, che resta la zona più inquinata del paese, non solo per la forte presenza di fabbriche, ma anche perché è circondata da montagne che non permettono il ricambio d’aria.