Continua a preoccupare la prolungata siccità in tutto il territorio italiano, in molte zone non piove da mesi: i rischi della siccità.
L’Italia, ma anche tutto il resto dell’Europa, stanno vivendo un periodo decisamente delicato dal punto di vista climatico. L’inverno non è praticamente arrivato, in quasi nessun paese europeo, portando pochissima neve anche in zone in cui le precipitazioni nevose sono solitamente abbondanti. In molte altre zone, invece, non ha piovuto quasi per niente.
Non si tratta di un problema soltanto italiano, anche se l’Italia è uno dei paesi maggiormente esposti ai cambiamenti climatici, vista la tropicalizzazione del bacino Mediterraneo, ma dell’intero Continente. E ovviamente del pianeta intero. La prolungata siccità e l’assenza dell’inverno stanno generando delle conseguenze disastrose, sotto molti punti di vista.
Le conseguenze disastrose della siccità, in Italia e in Europa: non piove e non nevica
In molti parlano di “grande sete”, dato il terreno in estrema sofferenza, privo di acqua. La siccità continua, prosegue imperterrita, comportando gravissime conseguenze. Siamo appena all’inizio dell’anno, in pieno inverno, e già manca l’acqua. In molte regioni non si registrano piogge e nevicate da mesi, compici anche le temperature abbondantemente oltre le medie. Se continua così, la prossima estate sarà drammatica.
La società ISPRA segnala la forte criticità in tutta Italia, da nord a sud. Gli ultimi dati, di inizio mese, fanno intravedere uno scenario pessimo, di estrema severità idrica. L’ISPRA suddivide il territorio italiano in sette Distretti idrografici, i quali servono per il monitoraggio dell’acqua in tutta Italia. In base ai dati forniti nei vari Distretti idrografici, si decide quanta acqua prelevare dai corsi d’acqua.
I sette Distretti idrografici d’Italia per monitorare la quantità di acqua a disposizione
I sette Distretti sono il Fiume Po, le Alpi Orientali, l’Appennino Settentrionale, l’Appennino Centrale, l’Appennino Meridionale, la Sardegna e la Sicilia. Tutti questi Distretti segnalano una carenza grave di acqua. Al momento, soltanto due bacini sono in una situazione quasi normale, ossia il Fiume Po e l’Appennino Settentrionale.
Secondo le più recenti rilevazioni, a soffrire maggiormente la siccità sono la regione Piemonte, con la portata del Po che sta calando progressiva a causa di precipitazioni ridotte del 25%, e ciò va a sommarsi a una situazione disastrosa che va avanti da 4 anni. E poi abbiamo la regione Sicilia, con il Presidente di Regione Renato Schifani che ha dichiarato la stato di calamità naturale.
La Sicilia è considerata una delle poche zone rosse d’Europa, e si teme fortemente per il futuro dell’isola. Altra regione a rischio è la Puglia, a seguire troviamo la Calabria, dove è stata istituito un tavolo per far fronte alla siccità. Infine, la Sardegna, con l’acqua nei bacini dimezzata, una situazione fuori controllo che non si vedeva da quasi tre decenni.