L’ondata anomala di caldo umido in Africa ha delle conseguenze dirette sull’economia ed anche sulle tradizioni. Le uova di Pasqua costano di più.
Probabilmente qualcuno se ne sarà già accorto, e qualcun altro deve ancora ricevere l’amara scoperta. Comprare le uova di Pasqua nel 2024 costa di più. Come se non bastasse dopo un anno di rincari senza tregua. Le tradizionali uova al cioccolato, che tutti i bambini, ed anche molti adulti, non vedono l’ora di scartare per trovare la sorpresa e poi gustare cioccolato delle più svariate qualità, quest’anno sono ancora meno accessibili.
La responsabilità ricade su uno dei soliti noti, ma non per questo poco urgente: il cambiamento climatico. C’è un altro fattore da aggiungere. Anche se un buon numero di multinazionali ed anche le culture locali si sono appropriate della cioccolata e del caffè come esempi di produzioni proprie e tipiche, in realtà queste preziose materie prime vengono da molto lontano. Fattore noto ma che in molti tendono a dimenticare.
In particolare il cacao, ingrediente necessario per confezionare il cioccolato, viene raccolto e lavorato in prima battuta in Africa. L’area occidentale di questo sfortunato Paese quest’anno è stata colpita da un’ondata di caldo anomalo, che ha fatto salire le temperature oltre i 40 gradi nella seconda settimana di febbraio.
Le preoccupazioni degli studiosi e l’impatto sull’economia
“La zona costiera meridionale dell’Africa occidentale ha sperimentato un caldo anomalo all’inizio della stagione nel febbraio 2024. Una combinazione di temperature elevate e aria relativamente umida ha portato a valori medi dell’indice di calore dell’area di circa 50° C, che è classificato come nel livello di “pericolo” associato ad un alto rischio di crampi da calore e colpi di calore. A livello locale i valori hanno raggiunto addirittura il livello di “pericolo estremo, associato ad un elevato rischio di colpo di calore, con valori fino a 60°C“, così lo studio condotto da scienziati di molti Paesi africani ed europei ha lanciato l’allarme.
La preoccupazione deve necessariamente essere rivolta in primis alle vite umane, messe in pericolo dal caldo anomalo, dal tasso di umidità ed anche dal cambiamento climatico che vanifica i prodotti di coltivazione. Un altro ‘regalo’ che l’Occidente sta facendo ai Paesi chiamati in via di sviluppo. Non bastava la sottrazione di materie prime e di gemme preziose quali il cacao. Il nostro inquinamento gli sta sottraendo anche gli ultimi strumenti di sopravvivenza.
E poi arriva, ben dopo la preoccupazione per la salute delle popolazioni indigene, l’impatto sull’economia nostrana. Ad assumere valore simbolico c’è l’iconico uovo di Pasqua, che quest’anno sarà più costoso del precedente. Come ha rivelato la BBC per prima, il cambiamento climatico in Africa Occidentale, con la conseguenza del caldo anomalo e tasso di umidità fuori da ogni media stagionale, ha distrutto le piantagioni di cacao, rendendo il principale produttore di questa preziosa materia prima scarso di risorse.
Le stime confermano che il prezzo è salito a quasi 8.500 dollari la tonnellata, con la conseguenza che nei supermercati il costo del cioccolato potrebbe anche raddoppiare. Tuttavia le nostre preoccupazioni dovrebbero andare un po’ più lontano degli scaffali del cioccolato. Secondo gli esperti l’impatto reale dell’ondata di caldo in Africa Occidentale sull’agricoltura non è ancora stimabile. E questo solitamente non è un buon segno.