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Parte da Figline, in Toscana, un grande progetto di riconversione energetica

A Figline, in Toscana, ha preso il via a un grande progetto di riconversione energetica: ecco di cosa si tratta.

Progetto di riconversione energetica in Toscana – orizzontenergia.it

A Figline Valdarno, un centro abitato del comune di Figline e Incisa Valdarno nella città metropolitana di Firenze in Toscana, è stato approvato un progetto di riconversione energetica. I primi di aprile, a Palazzo Strozzi Sacrati a Firenze, è stato firmato un Protocollo di Intesa per riconvertire il sito industriale dove fino a poco tempo fa vi era attivo uno stabilimento industriale. Ecco chi si occuperà del progetto e in cosa consisterà.

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Il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, ha dichiarato che il progetto presentato per la riconversione del sito di Figline e Incisa Valdarno rappresenta un passo concreto verso la reindustrializzazione dell’ex Bekaert. La Bekaert è un’azienda belga fondata nel 1880 che si occupa della produzione, lavorazione, trasformazione e rivestimento di fili e cavi d’acciaio. Uno stabilimento dell’azienda si trovava proprio a Figline. Con la chiusura del sito, l’area è stata acquistata lo scorso agosto dalla Ge-Group, l’azienda fiorentina del campo delle energie rinnovabili.

Il rappresentante della Ge-Group, Federico Parma, ha incontrato i firmatari del Protocollo per lo sviluppo e l’occupazione del Valdarno. Il rappresentante dell’azienda ha illustrato la bozza del progetto di riconversione del sito ex Bekaert, avanzato insieme ad altre imprese e soci privati. Il progetto è volto alla creazione di un polo energetico circolare agroalimentare autosufficiente.

Sulla base di quanto indicato nel progetto, diverse società compartecipate si insedieranno nello stabilimento, che verrà allargato mediante l’aggiunta di un’area ex mineraria limitrofa. Il sito è destinato a diventare il parco fotovoltaico più grande d’Italia. Il presidente Giani ha specificato che la Regione Toscana continuerà a «seguire gli sviluppi del progetto e resta determinata a trasformare una profonda ferita per il territorio in una solida prospettiva di innovazione e capace di raccogliere la sfida della transizione energetica». Giani ha spiegato che si tratta di «un progetto che fa della versatilità la chiave per garantire occupazione e sostenibilità produttiva ed economica».

Valerio Fabiani, consigliere del presidente Giani, ha evidenziato come il progetto potrebbe porsi come un importante «bacino occupazionale del Valdarno». La Ge-Group ha confermato che accoglierà la richiesta di Regione e sindacati per l’assunzione dei ventiquattro lavoratori ex Bekaert rimasti senza occupazione. L’azienda terrà conto anche degli altri «altri ex dipendenti del territorio che vivono situazioni vertenziali, come gli adetti della Fimer di Terranuova Bracciolini».

Giulia Mugnai, sindaca di Figline e Incisa Valdarno, ha ricordato che priorità del Comune è quella di ricollocare gli «ex lavoratori Bekaert e allo stesso tempo reindustrializzare lo stabilimento, attualmente abbandonato, riportando i 318 posti di lavoro persi sul territorio». La transizione energetica che parte da questo comune della Toscana è quindi un passo avanti nella creazione di parchi fotovoltaici.

 

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