La sindrome di Noè è un disturbo mentale classificato come forma di accumulo compulsivo: ma qual è l’oggetto di questa patologia?
Esistono malattie e disturbi mentali di cui non avremmo neanche potuto immaginare. Pensiamo ad esempio all’allergia all’acqua, che prende il nome di orticaria acquagenica e può provocare rush cutanei in coloro che entrano in contatto con l’acqua (sì, anche con le lacrime e il sudore autoprodotti dal corpo). Oppure pensiamo alla malattia dei cervi zombie, che sta colpendo varie specie animali in numerose parti del mondo e per cui non esiste ancora una cura.
Anche tra i disturbi mentali si possono annoverare malattie che hanno dell’incredibile e una di queste è sicuramente la cosiddetta sindrome di Noè, anche nota col nome di animal hoarding. Con questa definizione si fa riferimento a una forma di accumulo compulsivo e disordinato che ha per oggetto un elemento ben specifico e che si può facilmente intuire proprio dal nome.
L’animal hoarding è un reato: che cosa comporta
Ebbene sì, chi è affetto da questa sindrome tende ad accumulare in maniera compulsiva animali, in particolare cani e gatti. Alla base vi è l’idea di salvarli, anche se nella maggior parte dei casi l’enorme quantità di animali accumulati rende impossibile prendersene realmente cura. Per questa ragione l’animal hoarding è considerato un reato, come nel caso eclatante di una coppia di Nizza.
I due sono infatti stati condannati a un anno di carcere (pena poi sospesa), al pagamento di una multa di 100mila euro e a non possedere mai più animali domestici. In una casa di 80 metri quadrati, infatti, i due tenevano segregati 159 gatti e 7 cani, condannandoli a condizioni di vita insostenibili. Per questo motivo la sentenza è stata vista come una vittoria da parte delle associazioni di animalisti, pur aprendo la strada a una serie di difficoltà logistiche.
Dove andranno a vivere tutti quegli animali? Quanto tempo passerà prima che vengano adottati e possano vivere in condizioni migliori? Come ci si può prendere cura dei soggetti affetti da questa patologia mentale?
Sindrome di Noè: quali sono le cause di questo disturbo
Il caso della coppia di Nizza non è l’unico noto, un altro è quello analizzato in un articolo dell’Università Federico II di Napoli, incentrato sulla vicenda di una donna condannata per vari capi di imputazione. Tra questi maltrattamento di animali, abbandono di animali e inosservanza dell’ordine di allontanamento degli animali dalla propria abitazione.
Molto spesso la sindrome di Noè si accompagna a condizioni psicologiche e igieniche disastrose: i soggetti che tendono all’animal hoarding sono spesso soli e traumatizzati da casi di attaccamento primario disfunzionale durante l’infanzia. In tal senso l’accumulo di animali è visto come un modo per riempire un vuoto interiore, anche di tipo affettivo, e per trovare un senso e un scopo per se stessi. L’approccio migliore per questi soggetti è la terapia psicologica.