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L’alternativa al fast fashion arriva da un’app: scopriamo insieme di cosa si tratta

Per dire addio fast fashion, vengono in aiuto delle app nel segno della moda sostenibile: scopriamone una molto famosa e non solo.

Fast fashion, l’alternativa (Orizzontenergia.it)

Quante volte indossi un vestito? Questa domanda ci apre gli occhi, facendoci rendere conto su come molto spesso i nostri vestiti escono davvero poco nel nostro armadio. Noi continuiamo a comprare capi su capi, per poi sfoggiarli solo un paio di volte, finendo per acquistarne inesorabilmente altri, in un ciclo continuo. Questo comportamento super diffuso è la benzina del fast fashion, la moda veloce che domina i nostri tempi: le catene offrono vestiti a prezzi stracciati, prodotti a tempi record in fabbriche in cui i lavoratori sono costretti a condizioni inique e dove si ricorre a materiali chimici, pericolosi per la salute e l’ambiente.

Il problema del fast fashion è imperante ed è cresciuto tanto con i negozi che offrono sempre più prodotti a costi bassissimi e dalla qualità esigua. E le conseguenze sono innumerevoli: dai lavoratori sfruttati, al Pianeta inquinato dalle produzioni insostenibili della moda, che la rendono al seconda industria più inquinante a livello mondiale. Per invertire la rotta, negli ultimi anni si parla sempre di più della moda sostenibile, approccio destinato a rendere il fashion virtuoso, spingendo le aziende a produrre rispettando l’ambiente e i consumatore a comprare meno e meglio. Per dire addio al fast fashion, negli ultimi anni sono nati molto brand e iniziative e delle app dedicate. Scopriamone una famosissima.

Fast fashion, l’app innovativa nel segno della moda sostenibile

Fast fashion, le conseguenze (Orizzontenergia.it)

Sempre più spesso si parla di moda sostenibile. In particolare, questo tema è diventato una priorità dopo un evento terribile che ha segnato un punto di non ritorno: si tratta del tremendo incidente del Rana Plaza (avvenuto il 24 aprile 2013), edificio in Bangladesh sede di fabbriche di abbigliamento di noti marchi, crollato comportando oltre 1000 vittime e innumerevoli feriti.

Dopo questa tragedia, sono sorti  movimenti come  Fashion Revolution, che torna ogni anno il 24 aprile con una settimana ricca di eventi per ricordare le vittime del Rana Plaza. In seguito a quel terribile incidente, è anche nata anche un’app rivoluzionaria, che oggi rappresenta un punto di riferimento sulla scena della moda sostenibile. Si tratta di “Good on You” fondata nel 2015 in Australia da Sandra Capponi e Gordon Renouf e consiste in una piattaforma di rating incentrata sulla moda sostenibile. L’applicazione è una raccolta dei marchi classificati in base a parametri di sostenibilità, con l’obiettivo di garantire una maggiore trasparenza ai consumatori.

Un’altra app popolare con cui dire addio alla moda veloce

Cresciuta tantissimo negli ultimi anni, sulla scia di “Good on You” è nata un’app molto simile. Si tratta di “Renoon”, app super utile, frutto del lavoro di 4 italiani, venuto alla luce ad Amsterdam: anche in questo caso sono catalogati i marchi permettendo agli utenti di individuare quelli più sostenibili in base a parametri ad hoc.

Virginia Grozio

Classe 1990, giornalista pubblicista. Sono laureata in Scienze Politiche e in Informazione, Editoria e Giornalismo presso l'Università degli Studi di Genova. Da anni scrivo per molteplici testate online e cartacee. Nel mio lavoro da redattrice amo usare le parole per raccontare il mondo che ci circonda. Sono interessata in particolare alle tematiche riguardanti la sostenibilità, la moda e il benessere a 360 gradi.

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