Perché produrre energia dai rifiuti è ritenuto un argomento controverso: conviene davvero, ma…

Si può produrre energia a partire dai rifiuti, ma c’è bisogno di infrastrutture solide affinché questo processo risulti davvero efficiente.

Sacchi di rifiuti
Sacchi di rifiuti (Orizzontenergia.it)

Per svolgere le attività umane abbiamo bisogno di energia. La nostra attività, a sua volta, produce rifiuti di ogni genere, ma una parte di questi rifiuti può essere utilizzata per produrre nuova energia da impiegare in nuove attività. Questo processo viene spesso indicato la dicitura di economia circolare, settore in cui l’Italia figura tra i Paesi più virtuosi.

Ma allora perché ogni anno produciamo tonnellate e tonnellate di rifiuti che, invece di essere utilizzate per la produzione di energia, finiscono al macero o vengono portate all’estero per lo smaltimento, comportando un’ulteriore spesa pubblica? Questo quesito è alla base di una serie di discussioni relative alla sostenibilità della produzione di energia tramite l’uso di rifiuti organici, dall’umido che produciamo nelle case su piccola scala fino ai rifiuti agricoli su larga scala.

Energia pulita: i rifiuti possono essere una soluzione?

Modellino di inceneritore
Modellino di inceneritore (Orizzontenergia.it)

Produrre energia pulita, diminuire le emissioni di gas serra e cercare vie alternative ai classici combustibili fossili sono azioni fondamentali per contrastare il cambiamento climatico. E ad oggi sono tantissimi gli impianti e gli scienziati che si impegnano proprio in questo senso. Ne sono esempi gli impianti di estrazione di idrogeno geologico o idrogeno ottenuto da elettrolisi dell’acqua, oppure quegli impianti che producono energia tramite lo smaltimento dei rifiuti.

Pensiamo ad esempio al termovalorizzatore più grande del mondo, che sorge in pieno centro a Copenaghen: lì non solo si smaltiscono i rifiuti, ma si produce anche energia elettrica e si converte una percentuale dell’anidride carbonica derivante da questi processi in gas non inquinanti.

Dai rifiuti si può produrre energia, ma servono strutture adeguate

In Italia, invece, la situazione è un po’ diversa. La produzione di spazzatura è sicuramente ragguardevole, soprattutto in grandi città quali Roma, dove ogni anno ci si ritrova con quasi 2 milioni e 500mila tonnellate di scarti. Eppure gli impianti di termovalorizzazione non sono efficienti al 100% e molto spesso risultano più inquinanti che sostenibili, provocando proteste da parte di coloro che si rifiutano di vivere immersi nei fumi degli inceneritori.

Stando ai dati ISPRA gli impianti più efficienti sono concentrati tutti al Nord Italia, con l’unica eccezione di quello di Acerra, in provincia di Napoli, che ha dimensioni adeguate al carico di rifiuti e funziona in maniera efficiente. In questo senso, dunque, produrre energia a partire dai rifiuti potrebbe essere sì una soluzione al problema degli stessi, ma a patto che si parta da finanziamenti e progetti che puntino a un’efficienza reale e a un abbattimento delle emissioni di prodotti inquinanti nell’atmosfera.

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