Passaggio al mercato libero: si rischia di pagare 1700 euro in più

Con il passaggio al mercato libero si rischia di pagare 1700 euro in più. Tutti i dettagli in merito.

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Passaggio al mercato libero: i rischi (orizzontenergia.it)

Si sente sempre più parlare del termine del mercato tutelato e del conseguente passaggio al mercato libero. Se questa transizione era già iniziata per quanto riguarda il gas, per l’energia elettrica la data di termine del mercato tutelato non è ancora giunta, infatti si stima che il mercato tutelato possa terminare per la fine di giugno 2024.

Tutti quei consumatori quindi che fino ad oggi sono all’interno del mercato tutelato il 1 luglio dovranno necessariamente passare al mercato libero scegliendo il fornitore energetico di loro preferenza, oppure venendo direttamente indirizzati in un sistema di tutele graduali che durerà 36 mesi.

È chiaro, quindi, che sono tantissimi i consumatori che oggi si trovano in grande difficoltà, con il dubbio nello scegliere cosa conviene e cosa no. Secondo alcune stime infatti chi oggi deciderà di passare al mercato libero potrebbe rischiare di pagare circa 1700 € in più all’anno rispetto al mercato tutelato. Cerchiamo allora di addentrarci in questa delicata questione.

Passaggio al mercato libero: chi rischia di pagare 1700 euro in più

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Costi delle bollette del mercato libero (orizzontenergia.it)

A partire dal 1 luglio 2024 tutti gli utenti che ad oggi si trovano nel mercato tutelato dovranno scegliere se passare al mercato libero oppure aderire al servizio di tutela graduale. In vista di questa importante scelta è bene sapere che nel caso del mercato libero si potrebbe arrivare anche a spendere ben 1700 € all’anno in più rispetto al servizio di tutela graduale. Ad affermarlo è il CRC, ovvero il centro di formazione ricerca sui consumi che è riuscito a mettere a confronto le varie offerte dei 7 gestori che hanno vinto alcune aste dell’Acquirente Unico.

Secondo il CRC, infatti, tutti gli utenti che decideranno di non scegliere un fornitore energetico appartenente al mercato libero ma che passeranno automaticamente al servizio di tutela graduale potrebbero godere di un risparmio stimato dall’ARERA di circa 131 € all’anno a utenza rispetto alle attuali tariffe del mercato tutelato. La bolletta media quindi per un consumo di circa 2700 kWh all’anno potrebbe scendere a una quota di 465 €.

Chi invece attiverà un’offerta appartenente al mercato libero potrebbe rischiare di spendere da un minimo di 162 € all’anno in più rispetto a un massimo di 573 € all’anno in più, prezzo confrontato con quello che si spenderebbe con la tutela graduale. Secondo il CRC, poi, la situazione sarebbe ancora peggiore nel caso in cui un utente optasse per un contratto dal prezzo fisso.

In tal caso l’utente che oggi attivi una fornitura elettrica con uno degli operatori che ha vinto le aste, andrebbe a spendere dai 204 € in più fino ai 1776 € in più all’anno. Inoltre gli utenti vulnerabili che decideranno di rimanere nel mercato tutelato, saranno comunque svantaggiati poiché avranno una bolletta media più elevata di circa 131 € annui rispetto al servizio a tutele graduali.

Il dramma però non finisce qui, poiché chi è passato, ad esempio, al mercato libero dell’energia prima dell’1 luglio e intendesse entro luglio approfittare dei vantaggi delle tutele graduali dovrà necessariamente rientrare nella maggiore tutela entro il 30 giugno, non essendo purtroppo previsto il passaggio diretto dal mercato libero al servizio di tutela graduale.

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