Inquinamento da spesa: una scelta diversa ci permette di inquinare meno, ma dobbiamo esserne coscienti e spesso capita di non porci attenzione.
Nella quotidianità una scelta diversa può fare la differenza sull’impatto ambientale. Non ci rendiamo conto di questo concetto, ma è un dato di fatto che se sommassimo una scelta diversa in tutti, tutti rallenteremo la crisi climatica. Questo ragionamento vale per tutte le scelte che possiamo fare e sulle quali dobbiamo comprenderne il valore. Oggi parliamo di uno dei problemi più grandi che ha investito il nostro pianeta e la nostra società dalla creazione della plastica: l’usa e getta.
Come ridurre l’inquinamento quando andiamo a fare spesa
Sono decine i prodotti che compriamo e andremo poi a buttare. Non parliamo di oggetti che si rompono o si degradano dopo un lungo utilizzo, ma degli oggetti di uso, anche quotidiano, che svolgono la loro funzione e, finita questa, vengono gettati. Di esempi ne abbiamo moltissimi e che sono presenti nel nostro quotidiano, si pensi al mocio, alle batterie, alle bottiglie di plastica. Insomma, un insieme di oggetti che vengono prodotti consumando materiali ed energie, inquinando nella produzione stessa, per poi diventare rifiuto. Alcuni possiamo riciclarli, ma altri, come il mocio o le magliette in poliestere, sono rifiuto indifferenziato che si accumula.
Quando andiamo a fare la spesa esiste un prodotto usa e getta per eccellenza, il prodotto che svolge un ruolo anche visivo nella rappresentazione della spesa: la busta. Le buste sono l’esempio più reale dell’oggetto inquinante usa e getta. Partiamo nel dire che oggi le buste possono essere compostabili e, per fortuna, possono essere riciclate, ma il loro viaggio non è così semplice. La produzione di queste inquina, come d’altronde gran parte delle produzioni in plastica usa e getta, oltre ad essere un rifiuto pericoloso, tra i principali nemici della fauna marina.
Inquinamento: ecco cosa non fare quando andiamo a fare la spesa
Quindi prendiamo le buste in tessuto? Sì, certo, ma dobbiamo mettere dei paletti. Sì, perché, secondo uno studio dell’Environment Agency UK elaborato nel 2011, oggi ancora attuale, le buste in tessuto risultano essere molto più inquinanti. La produzione di queste, infatti, come la produzione dei vestiti, d’altronde, risulta essere molto inquinante e pericolosa. Questo significa che non dobbiamo comprare le buste in tessuto? No, questo significa che dobbiamo essere giudiziosi nell’acquisto di questo tipo di prodotti. Non possiamo ammettere il contrario, le buste in tessuto riutilizzabili hanno un impatto minore sull’ambiente, ma ad una sola condizione: che vengano riutilizzate. Sembra uno scherzo o un articolo “acchiappa click”, ma in realtà c’è dietro un motivo molto importante.
La società di oggi ha costruito la sua esistenza e la sua costruzione sul consumo, indiscriminato e senza logiche. Si compra, senza ragionare di tali acquisti, con sempre maggior foga, comprando, quasi sempre, ciò che non ci serve realmente. Eccoci quindi accumulare borse in tessuto solo per il gusto di comprare. Per riuscire a risultare veramente ecologiche, infatti, bisogna utilizzare le buste di tessuto almeno 130 volte. Un numero non così grande se pensiamo a quante volte abbiamo bisogno di una busta per la spesa o durante lo shopping. Ma questo non è sufficiente alle persone che continuano a comprare buste che alla fine non utilizzano, alimentando un altro sistema ancora più inquinante del primo. Environment Agency UK ha svolto uno studio su un fenomeno, perché non siamo in grado di gestire le nostre pulsioni e compriamo in maniera indiscriminati, creando il problema.
Abbiamo costruito un sistema tossico e continuiamo ad alimentarlo.
Te? Sei pronto a cambiare?