Per quali motivi è capitato di assistere alla vendita per milioni e milioni di dollari di azioni delle loro aziende da parte dei più ricchi uomini del globo.
Non molto tempo fa diversi CEO, manager e capitani d’industria hanno mostrato di colpo, tutti quanti insieme, un comportamento che potrebbe sembrare inusuale per chi non mastica granché di alta finanza. Questi esponenti del management ad altissimi livelli hanno cominciato a vendere le azioni delle loro stesse aziende. Aziende delle quali erano i fondatori e proprietari.
Tale fenomeno non è certo passato inosservato e ha destato, come era lecito immaginarsi, l’attenzione degli analisti finanziari di tutto il mondo. Questa strategia, se vogliamo chiamarla così, aveva fruttato la astronomica cifra di ben 63,5 miliardi di dollari nel solo mese di novembre del 2021.
Per un aumento di addirittura il 50% in più rispetto all’anno precedente, caratterizzato tra l’altro dalla pandemia che imperversava già quasi da dodici mesi. Questo ha generato molte speculazioni sul motivo dietro queste vendite massive da parte di alcuni degli uomini più ricchi del pianeta.
Elon Musk, fondatore di Tesla, proprietario del social network X (ormai ex Twitter) e da anni ai primissimi posti tra gli uomini più ricchi del mondo, ha ceduto azioni della sua azienda per 9,85 miliardi di dollari proprio a novembre del 2021.
Zucherberg, i Walton ed i cofondatori di Google hanno fatto così, e tanti altri
Oltre a Musk (che ha avuto anche una fissa: installare chip nel cervello umano, n.d.r.) anche altri miliardari come Mark Zuckerberg, la famiglia Walton, i cofondatori di Google e molti altri hanno venduto una grande quantità di azioni delle proprie aziende. Alcuni di loro hanno dichiarato che parte di queste vendite sono avvenute per soddisfare obblighi fiscali connessi all’esercizio di stock option, ma la dimensione delle vendite ha comunque inciso sul valore dei titoli delle rispettive aziende.
Le vendite di azioni non riguardano solo il settore tecnologico, ma anche altri settori ben diversi come i supermercati Walmart, di proprietà della sopra citata famiglia Walton. Tali vendite hanno portato alla luce una possibile motivazione dietro questa tendenza, ossia la riforma fiscale annunciata da Joe Biden.
Questa riforma prevede tassazioni più alte per le imprese e i capital gains, inducendo molti super ricchi a vendere azioni per evitare di pagare tasse più elevate in futuro. Oltre alla questione fiscale, c’è anche la speculazione che gli indici di Borsa siano vicini a una correzione, con la bolla che potrebbe esplodere a causa dell’inflazione crescente e della fine del denaro facile.
I miliardari solitamente comprano quando i prezzi sono bassi e vendono quando sono alti e stanno per scendere, il che potrebbe essere una spiegazione dietro queste vendite massive. In breve si spiega in queste poche righe l’atteggiamento in blocco a prima vista inusuale dei più ricchi del pianeta.