Carbonella tossica scoperta in Italia, scatta il maxi sequestro. Conteneva sostanze nocive come diossina e idrocarburi
Maxi sequestro in Italia per un tipo di carbonella risultata tossica in seguito alle analisi effettuate. La scoperta è avvenuta dopo una lunga indagine condotta dai Carabinieri di Trento, in particolare dal Nucleo Operativo Ecologico. Successivamente si è proceduto con il sequestro della carbonella. Al suo interno ci sarebbero ceneri di scarto immesse sul mercato con certificazioni fasulle.
Grazie alle indagini si è scoperto come il materiale non venisse smaltito come rifiuto pericoloso, ma riutilizzato per produrre carbonella. Le ceneri derivanti da processi di pirogassificazione non smaltite a dovere erano immesse sul mercato in modalità del tutto illegali. Con questa scoperta si è successivamente deciso di sequestrare l’intero materiale, dando seguito alle analisi che non hanno lasciato alcun dubbio.
La carbonella, specie nella stagione estiva, è molto utilizzata perché sono tante le persone che approfittano del caldo per organizzare grigliate all’aperto in veranda o in giardino. Quindi il sequestro ha sventato un grave pericolo.
Questo tipo di carbonella conteneva alti livelli di idrocarburi policiclici aromatici (IPA) e anche diossine. Il materiale sarebbe stato miscelato con la plastica e in seguito trasformato in brachette per barbecue. Il prodotto finito sarebbe stato venduto in tutta Europa mettendo in pericolo l’incolumità degli acquirenti. L’indagine era già partita nel 2022 con dei controlli sugli impianti di pirogassificazione.
L’anno successivo si è proceduto al sequestro di materiale utilizzato per la produzione di fertilizzanti, nonché di altri prodotti agricoli. Tanti consumatori hanno rischiato di fare grigliate inalando sostanze altamente tossiche e nocive per la salute. Sta di fatto che le forze dell’ordine hanno dato seguito al sequestro di sacchetti contenenti bricchette per barbecue.
Sono circa una cinquantina i punti vendita, sparsi in tutta Italia, al centro del maxi sequestro di carbonella tossica. La rete messa in piedi per commercializzare questo prodotto nocivo per la salute umana era maggiormente attiva nel Trentino Alto Adige ma anche in altri Stati. Lo stop al commercio di questa carbonella tossica è stato disposto anche in Austria, Croazia, Germania, Serbia e Svizzera. Una decina gli indagati, tutti con l’accusa di frode in commercio e traffico illecito di rifiuti.