L’inquinamento dell’ambiente è un problema difficile da risolvere: grazie alla nuova regola si cambia tutto. Ecco tutti i dettagli.
Combattere l’inquinamento è una delle questioni più controverse degli ultimi tempi. Trovare una soluzione definitiva non è così semplice, specialmente alla luce degli aumenti di gas tossici e di altri materiali che rovinano l’ambiente. La mancanza di rispetto si unisce al surplus di agenti inquinanti, ora però tutto potrebbe cambiare e anche in maniera definitiva.
La situazione muta di continuo, ma i dati mettono al centro un problema ancora difficile da risolvere. L’inquinamento non cala e per il momento urge osservare quasi inermi tutte le conseguenze provocate dall’incuria dell’essere umano. In molti casi, infatti, servono regole rigide e allo stesso tempo in grado di stravolgere la tendenza sempre più consolidata.
Lo scorso 2 marzo a Nairobi, in Kenya, si è tenuta l’Assemblea per l’ambiente delle Nazioni Unite: approvata la mozione che ha sancito la creazione di un Comitato. Si tratta di un intergovernativo che avrà il compito, entro la fine del 2024, di elaborare un trattato internazionale contro l’inquinamento da plastica. La svolta è evidente e pone l’accento su alcuni aspetti che vincolino e fungano da spartiacque.
Da diverso tempo a questa parte, i rifiuti di plastica sono aumentati in tutto il mondo e anche in maniera alquanto preoccupante. I dati mostrano una costante crescita, le previsioni rischiano di superare ogni più rosea aspettativa. Un problema sicuramente enorme che coinvolge, città, Paesi, strade, boschi e spiagge. La plastica si deteriora con il tempo e dà vita alle microplastiche, poi il preoccupante ingresso nella catena alimentare.
Tanti animali come pesci, uccelli e via discorrendo finiscono per ingerire queste microparticelle di plastica, da qui i problemi. A ribadirlo è una ricerca condotta nel 2016 dalla Fondazione “Ellen MacArthur”. L’allarme non finisce qui perché seguendo questa tendenza a metà secolo dovrebbe esserci più plastica che pesci (in tutti i mari del mondo).
Senza dimenticare la pioggia e la conseguente “caduta” di tonnellate di microplastiche, cosa emersa grazie ad un’analisi condotta su undici parchi nazionali degli Stati Uniti. Ovviamente il Comitato intergovernativo dovrà affrontare la vita di un oggetto di plastica. Non si parla soltanto di mancanza di coscienza civica, ma anche le fasi di riciclo e successivo riutilizzo. Le conseguenze sul clima sono la questione più importante da affrontare, senza dimenticare l’effetto del gas serra.