Una nuova scoperta scientifica offre una soluzione innovativa per combattere il riscaldamento globale: tutto sta negli alberi.
Il cambiamento climatico è uno dei temi più discussi e preoccupanti del nostro tempo. Questo fenomeno infatti comporta cambiamenti a lungo termine, in particolare si assiste ad un aumento della temperatura media globale. Insomma, gli effetti del cambiamento climatico sono già visibili e continueranno a intensificarsi se non si interverrà al più presto.
La principale causa del cambiamento climatico è l’aumento delle concentrazioni di gas serra nell’atmosfera. Questi gas, tra cui anidride carbonica (CO2), metano (CH4) e ossido di azoto (N2O), intrappolano il calore nell’atmosfera terrestre, creando un effetto serra che provoca il riscaldamento globale. Ecco perché gli studi scientifici stanno cercando di trovare soluzioni efficaci per combattere il riscaldamento globale e quindi il cambiamento climatico. Uno di questi arriva dall’Università di Birmingham e riguarda gli alberi.
Questo studio ha rivelato che per combattere il riscaldamento globale sono essenziali le cortecce degli alberi. Fino ad ora la ricerca si era concentrata principalmente sulla capacità delle foglie di assorbire l’anidride carbonica (CO2), il principale gas serra responsabile del cambiamento climatico. Tuttavia, gli scienziati hanno capito che anche le cortecce degli alberi svolgono un ruolo altrettanto cruciale, grazie alla loro capacità di assorbire il metano.
Il metano, infatti, è un gas serra circa 25 volte più potente della CO2 nel trattenere il calore nell’atmosfera e quindi contribuisce significativamente all’aumento della temperatura globale. Il 60% di questa sostanza infatti è frutto di attività umane, come l’allevamento intensivo, l’estrazione di combustibili fossili, le discariche, la coltivazione del riso e la combustione di biomasse.
Ma in cosa consiste questa scoperta? Ebbene, i team di ricerca ha esaminato le cortecce provenienti da tre tipi di foreste diverse: tropicale, temperata e boreale. Le analisi sono state condotte in diverse aree geografiche, tra cui l’Amazzonia, Panama, l’Oxfordshire nel Regno Unito e le foreste di conifere in Svezia. Per misurare l’assorbimento di metano, i ricercatori hanno avvolto le cortecce con una camera di plastica collegata a un rilevatore di metano basato su un metodo di scansione laser.
I risultati hanno rivelato una scoperta sorprendente: le misurazioni effettuate più in alto sul tronco hanno mostrato che le cortecce assorbivano il metano presente nell’atmosfera. Questo processo di assorbimento diventava più intenso man mano che si saliva verso la cima degli alberi e risultava particolarmente forte nelle foreste tropicali.
Le implicazioni di questa scoperta sono importanti. Prima di tutto, le foreste sono strumenti ancora più potenti nella mitigazione dei cambiamenti climatici grazie alla loro capacità di assorbire metano. Secondo le prime stime, infatti, le cortecce degli alberi potrebbero immagazzinare tra 25 e 50 tonnellate di metano all’anno. Inoltre, considerando la superficie complessiva delle cortecce di tutti gli alberi presenti sulla Terra, si potrebbe mappare un’area vasta quanto l’intero pianeta e si potrebbe creare una risorsa preziosa nella lotta contro il cambiamento climatico.
Questo ci fa capire che le foreste sono troppo importanti per il nostro futuro e che devono essere considerate un elemento chiave in qualsiasi strategia globale. Quindi bisognerebbe fermare la deforestazione e promuovere una riforestazione su vasta scala, selezionando piante particolarmente efficienti nell’assorbimento del metano, cosa che potrebbe rappresentare un passo decisivo nella lotta contro il riscaldamento globale.