I farmaci scaduti devono essere eliminati con una procedura particolare. In caso contrario, si rischia di commettere gravi errori.
Ogni farmaco riporta una data di scadenza, proprio come la maggior parte dei prodotti presenti sul mercato. Si tratta di un dato da non sottovalutare perché ad esso è legata la sicurezza degli individui. Molte persone, quando devono smaltire i farmaci, tendono semplicemente a gettarli nella spazzatura, insieme ai rifiuti indifferenziati.
In realtà, tale abitudine non è corretta. Bisogna ricordare che si ha a che fare con sostanze chimiche potenzialmente inquinanti e che, di conseguenza, devono essere smaltite nel modo giusto. La procedura da seguire è semplice. Necessita solo di qualche piccolo accorgimento in più.
I farmaci sono una risorsa preziosa. Alcuni di essi necessitano di una ricetta medica, mentre altri possono essere acquistati liberamente in farmacia. Non bisognerebbe mai comprare più medicine del necessario perché il rischio è quello di doverle gettare a causa del superamento della data di scadenza. Ci sono persone che, periodicamente, si dedicano alla riduzione delle loro scorte.
Purtroppo, la maggior parte di loro ricorre alla pattumiera. Invece i farmaci appartengono alla categoria dei rifiuti urbani pericolosi perché sono composti da numerose sostanze chimiche che devono essere maneggiate con cura, in modo da evitare che entrino in contatto con l’ambiente circostanze. Per riuscirci esiste una procedura da seguire, capace di fare la differenza.
Ecco cosa fare per smaltire le medicine nella maniera adeguata:
Il contenitore per i farmaci scaduti, nella maggior parte dei casi, si trova vicino all’ingresso delle farmacie. È contrassegnato da una scritta per rendere più chiaro il suo funzionamento. Le persone possono utilizzarlo in autonomia, ma devono essere consapevoli di ciò che stanno facendo.
Gli addetti ai lavori saranno pronti a rispondere a qualsiasi domanda. Successivamente, tutti i farmaci depositati subiscono un trattamento particolare utile ad eliminare i rifiuti speciali. Tutto questo serve per tutelare l’ambiente e per evitare che si sviluppino batteri resistenti nelle acque.