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PNRR per progetti green, i fondi sono stati divisi in modo diverso per ogni regione: le cifre

La ripartizione dei fondi del PNRR riflette l’esigenza di affrontare le sfide di ciascun territorio, bilanciando le risorse disponibili.

Per l’Italia il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) rappresenta una delle più importanti opportunità degli ultimi anni. È progettato per rilanciare l’economia attraverso un ingente stanziamento di fondi, con particolare attenzione a settori chiave come l’energia, l’ambiente e le infrastrutture. L’obiettivo è non solo riparare ai danni economici causati dalla pandemia, ma anche promuovere una crescita sostenibile e digitale per il futuro.

Il PNRR ha destinato il 39% dei fondi ai progetti green, suddividendo le risorse tra le regioni italiane – orizzontenergia.it

Tra le varie misure adottate, una parte rilevante del PNRR è dedicata ai progetti ambientali, noti anche come “progetti green”. Questi mirano a migliorare l’efficienza energetica, sviluppare fonti di energia rinnovabile, potenziare le reti di distribuzione e promuovere la mobilità sostenibile. Tuttavia, la distribuzione dei fondi destinati a questi obiettivi non è uniforme e varia significativamente da regione a regione.

PNRR per progetti green: le differenze tra le singole regioni italiane

Il PNRR ha destinato circa il 39% dei fondi complessivi ai progetti green, pari a circa 15 miliardi di euro. Questi fondi sono stati suddivisi tra le regioni italiane in base alla popolazione e ad altri criteri specifici. La Lombardia ha ricevuto la quota maggiore, con 5,4 miliardi di euro destinati principalmente a progetti di efficienza energetica, smart grid e trasporto pubblico sostenibile. L’Emilia-Romagna, con 3,8 miliardi di euro, ha concentrato le risorse su progetti analoghi, con un’enfasi particolare sullo sviluppo delle reti energetiche intelligenti.

La distribuzione dei fondi riflette le specifiche esigenze territoriali e gli obiettivi nazionali di sostenibilità – orizzontenergia.it

Nel Lazio, sono stati stanziati 3 miliardi di euro per progetti che includono il potenziamento delle infrastrutture di trasporto rapido di massa e la gestione del rischio idrogeologico. In Sicilia, i fondi ammontano a 2,9 miliardi di euro, con una parte significativa destinata al miglioramento della capacità di distribuzione dell’energia elettrica, un intervento fondamentale per supportare la transizione energetica dell’isola.

Il progetto che ha visto il maggior numero di interventi finanziati è l’ecobonus, con oltre 60.000 interventi approvati a livello nazionale. Questo sistema di crediti d’imposta incentiva i privati a effettuare lavori di ristrutturazione per migliorare l’efficienza energetica degli edifici, contribuendo così alla riduzione delle emissioni di CO2. Altri progetti rilevanti includono il “parco agrisolare”, con 10.505 interventi, e le misure per la gestione del rischio di alluvione, con 1.708 interventi finanziati.

L’Italia ha deciso di concentrarsi su pochi grandi obiettivi per la transizione ecologica, puntando su efficienza energetica, energie rinnovabili, mobilità sostenibile e reti intelligenti. Tuttavia, questi progetti variano notevolmente a seconda della regione e del tipo di intervento. Le misure che richiedono processi amministrativi complessi hanno accumulato ritardi, mentre quelle più semplici, come l’ecobonus, avanzano più rapidamente.

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