Bere acqua dal rubinetto favorisce la formazione di calcoli renali? Oggi la scienza è in grado di rispondere a questa domanda
Negli ultimi anni, bere acqua del rubinetto è diventata una scelta sempre più diffusa, spinta non solo dalla crescente sensibilità ambientale, ma anche dalle garanzie di qualità e sicurezza che questa risorsa offre. Ma è davvero una buona abitudine? Oggi la scienza ci dice qualcosa di più circa le presunte problematiche ai reni.
In Italia, l’acqua potabile erogata dai rubinetti è sottoposta a rigorosi controlli da parte degli enti locali e delle aziende pubbliche che ne gestiscono la distribuzione. Le normative nazionali ed europee stabiliscono standard di qualità molto stringenti, garantendo che l’acqua sia sicura. Le analisi, condotte periodicamente, verificano la presenza di sostanze potenzialmente dannose come metalli pesanti, nitrati e batteri, assicurando che i livelli siano sempre entro i limiti consentiti.
Alcuni consumatori esitano a bere acqua del rubinetto a causa del gusto, spesso influenzato dalla presenza di cloro, aggiunto per garantire la sicurezza microbiologica. Tuttavia, esistono soluzioni semplici per migliorare il sapore: basta, ad esempio, lasciare l’acqua riposare per qualche ora in una caraffa o utilizzare filtri specifici che eliminano eventuali impurità e rendono il gusto più gradevole. Ma non è solo e soltanto una questione di gusto.
Esiste una credenza comune secondo cui bere regolarmente acqua del rubinetto favorirebbe la formazione di calcoli renali. Ma è davvero così? Prima di rispondere, occorre dare una sommaria definizione di calcoli renali e del perché si si formano. Questo avviene quando le sostanze presenti nelle urine si concentrano e si solidificano. Questi piccoli agglomerati, che possono variare per dimensioni e composizione, colpiscono circa il 15% degli adulti, con una maggiore incidenza tra i 30 e i 60 anni.
Nonostante si pensi che il calcio presente nell’acqua che sgorga dai nostri rubinetti possa aumentarne la formazione, gli studi scientifici dimostrano il contrario. La concentrazione di calcio nell’acqua del rubinetto non è sufficiente a favorire la formazione di calcoli. La vera chiave per prevenire i calcoli renali è mantenere un’adeguata idratazione. Bere a sufficienza diluisce le urine e facilita l’eliminazione delle sostanze che potrebbero formare calcoli.
Oltre all’idratazione, anche l’alimentazione gioca un ruolo fondamentale nella prevenzione dei calcoli renali. Un eccesso di sale e proteine animali è considerato un fattore di rischio, mentre una dieta equilibrata con un normale apporto di calcio e ridotto contenuto di sodio contribuisce a proteggere i reni.