In autunno è possibile mettere a dimora diverse piante e tra queste anche quella di lamponi; i frutti sono gustosi e anche molto sani.
Lamponi, more, ribes e fragole sono frutti dalle mille proprietà, perfetti per fare dolci, marmellate e dessert ma anche da gustare tali e quali; rinfrescano, regalano energia e migliorano la salute generale, dunque dovremmo sempre mangiarne in quantità sufficienti. Chi desidera dei lamponi biologici per davvero, allora può prendere in considerazione di coltivarli in giardino, orto o balcone. I lamponi sono molto facili da coltivare e regalano ampie soddisfazioni.
Il periodo migliore per metterli in vaso o a dimora nell’orto è l’autunno, ma si possono piantare anche in primavera, dopo che il freddo e il gelo sono passati. Per ottenere una pianta bella, sana e rigogliosa, e dare un tocco selvatico alla zona verde, servono solo pochi accorgimenti e grazie ai consigli degli esperti tutti possono provare a far crescere i lamponi anche in un piccolo spazio. Ecco allora tutto quello che c’è da sapere sulla coltivazione di questi frutti deliziosi.
La pianta di lampone è piuttosto rustica ed è facile da coltivare. Predilige però spazi particolari ed esposizione al sole studiata bene. In alcuni casi è necessario sistemare dei sostegni, soprattutto se la pianta è in vaso, ed è opportuno evitare che venga esposta al vento forte. Dunque i lamponi sono ideali da sistemare vicino a un muretto o accanto a piante più grandi; se si decide di metterli in giardino si può valutare l’idea di metterli a dimora vicino a un albero.
La pianta in questione tollera molto bene il freddo, invece le temperature eccessive la fanno andare in sofferenza. Si deve quindi prediligere una posizione a mezz’ombra e durante le giornate più calde si può aumentare il numero di innaffiature. Se vogliamo mettere la pianta di lampone in vaso, è bene sceglierne uno di almeno 30-40 centimetri di diametro.
Sempre riguardo alla coltivazione in vaso, gli esperti consigliano di mantenere il terriccio sempre umido, ma di evitare i ristagni di acqua, che causerebbero marciume radicale o faciliterebbero le malattie fungine e l’invasione degli insetti parassiti.
Infine, ma non da ultimo, bisogna considerare le operazioni di potatura, che possono variare in base alla tipologia e specie di pianta. In linea generale, per far rifiorire e fruttificare la pianta, si deve tagliare il ramo alto che ha prodotto i frutti e insieme a questo anche i rami deboli o secchi. La pianta in questo modo riacquista vigore e fruttifica maggiormente al ciclo successivo.