L’ultima tendenza è quella di non lasciare i pannelli solari spogli, ma di abbellirli, magari colorandoli: ecco alcuni consigli pratici.
Il settore delle costruzioni contribuisce al 30% del consumo energetico globale e come noto l’obiettivo dichiarato è quello di raggiungere emissioni nette zero entro il 2050. In virtù di questo, il settore edile ha costante necessità di rinnovamento: questa la ragione per la quale l’Agenzia Internazionale per l’Energia afferma che, per rispettare gli obiettivi climatici attuali, entro il 2030 ogni nazione dovrà adottare codici energetici per edifici sia nuovi che esistenti, integrando criteri di efficienza e sostenibilità.
Un’innovazione significativa che supporta questo percorso è il fotovoltaico integrato negli edifici (BIPV), una tecnologia di energia solare progettata per fondersi con l’architettura dell’edificio stesso. A differenza dei tradizionali pannelli montati dopo che si è costruito un edificio, i sistemi BIPV sono concepiti per sostituire materiali di rivestimento convenzionali, riducendo i costi e utilizzando al meglio lo spazio disponibile.
Questa integrazione di energia rinnovabile nella struttura edilizia consente di rispettare gli standard energetici e ottenere certificazioni ecologiche, con il vantaggio di abbattere l’impronta di carbonio e i costi energetici. Questi sistemi hanno tutta una serie di applicazioni elettroniche, quali tegole solari che sostituiscono i materiali di copertura tradizionali alle facciate ovvero rivestimenti solari che supportano la produzione energetica direttamente dalle pareti degli edifici.
Possiamo andare avanti con gli esempi e giungere fino alle finestre solari che combinano la luce naturale con la generazione di elettricità. Nonostante i vantaggi, la sfida estetica rimane rilevante. I pannelli solari tradizionali e molti sistemi BIPV, caratterizzati da dimensioni ingombranti e un design scuro, si scontrano spesso con la visione estetica degli architetti.
Questo limite si riflette anche nelle preferenze degli acquirenti: oggi la stragrande maggioranza della popolazione prenderebbe in considerazione una casa dotata di pannelli solari, ma di fronte a questo dato c’è la realtà che la diffusione del BIPV resta ridotta.
Cosa fare dunque? La crescente consapevolezza del ruolo dell’architettura sostenibile nell’influenzare benessere sociale, crescita economica e persino l’identità culturale spinge verso edifici che uniscano funzionalità e bellezza. Tuttavia, molti progettisti esitano ad adottare sistemi solari che possano compromettere l’estetica, confermando la necessità di tecnologie visivamente più diversificate, come i pannelli solari BIPV colorati.
Gli ultimi progressi nella tecnologia fotovoltaica hanno aperto nuove possibilità per l’uso del colore: nello specifico, le celle solari in perovskite rappresentano una soluzione promettente, poiché offrono alta efficienza a costi ridotti e sono adattabili in diversi colori grazie alla loro composizione chimica. Questo le rende ideali per applicazioni come facciate traslucide o vetrate, integrando la generazione energetica con l’estetica.
Tuttavia, la perovskite è sensibile a fattori ambientali come umidità, calore e ossigeno, che ne accelerano la degradazione, limitandone per ora l’utilizzo a condizioni controllate. Le celle solari sensibilizzate a coloranti (DSSC), note anche come celle di “fotosintesi artificiale”, simulano il modo in cui le piante assorbono la luce solare e offrono una vasta gamma di colori.
Utilizzate spesso per finestre e facciate, queste celle consentono di preservare l’estetica architettonica e sono ideali quando la priorità è visiva piuttosto che di efficienza. Le celle solari plasmoniche sono un’altra soluzione emergente: basate su nanoparticelle che assorbono e diffondono la luce, possono raggiungere una varietà di colori e finiture senza additivi chimici, riducendo il rischio di degrado.
Questa tecnologia, pur essendo ancora in fase di sviluppo, rappresenta un’opzione promettente per edifici che seguono linee guida architettoniche rigide. I pannelli solari colorati, favorendo sia estetica che sostenibilità, rendono l’energia rinnovabile una scelta più attraente per gli architetti, consentendo di armonizzare design e funzionalità senza compromessi.