L’energia nucleare sarà presto in Italia? Scopriamo cosa vuole fare Enel, uno dei colossi dell’energia del nostro Paese.
Enel sta facendo passi avanti da gigante nel settore dell’energia nucleare. Nei prossimi giorni, la società prevede di finalizzare la costituzione di una nuova azienda in collaborazione con Ansaldo e Leonardo.
Questo progetto mira a sviluppare piccoli reattori nucleari e vedrà Enel come azionista di maggioranza. A confermarlo è stato l’amministratore delegato Flavio Cattaneo, durante la presentazione del piano strategico dell’azienda fino al 2027.
Cattaneo ha spiegato che la nuova società sarà interamente dedicata allo studio e alla progettazione di nuovi reattori nucleari, un settore che potrebbe rivoluzionare il panorama energetico italiano. Ma l’AD ha sottolineato che il ritorno del nucleare nel nostro Paese richiederà tempi lunghi, stimati tra i 10 e i 15 anni.
Questo significa che l’energia nucleare non sarà inclusa nei piani strategici di Enel a breve termine, ma rappresenta comunque una prospettiva interessante per il futuro. Uno degli ostacoli principali al ritorno del nucleare in Italia riguarda la scelta dei siti per le centrali e le relative autorizzazioni. “È necessario chiarire se servano leggi specifiche o autorizzazioni amministrative per procedere”, ha spiegato Cattaneo ai media, sottolineando che il nucleare è una decisione politica che può incontrare resistenze a livello locale e nazionale.
Nonostante queste difficoltà, il manager ha messo in luce i benefici economici che il nucleare può offrire. Analizzando il mercato energetico europeo, Cattaneo ha citato i casi di Francia e Spagna, dove l’energia nucleare ha contribuito a mantenere i prezzi dell’elettricità sotto i 50 euro per megawattora. Al contrario, in Paesi come l’Italia, dove il nucleare non è presente, i prezzi risultano essere il doppio. Un esempio è la Germania, dove la chiusura delle centrali nucleari ha comportato un raddoppio dei costi energetici.
Parallelamente al progetto nucleare, Enel sta ricevendo grande interesse per lo sviluppo di nuovi data center. “Abbiamo ricevuto manifestazioni di interesse da parte di fondi e aziende per la realizzazione di questi siti”, ha rivelato Cattaneo. L’obiettivo è utilizzare le centrali dismesse per ospitare queste infrastrutture, sia vicino ai principali centri di consumo che in aree più remote.
Un data center è una struttura fisica progettata per ospitare server, sistemi di archiviazione, dispositivi di rete e altre apparecchiature IT che gestiscono, elaborano e archiviano grandi quantità di dati. Questi centri garantiscono la continuità operativa di servizi digitali come siti web, piattaforme di streaming, servizi cloud, applicazioni aziendali e molto altro. Sono dotati di sistemi avanzati di sicurezza, alimentazione, raffreddamento e connessioni internet veloci per assicurare un funzionamento affidabile e costante.
Creare dei data center e il ritorno all’energia nucleare potrebbero rappresentare un grande passo in avanti del nostro Paese verso un futuro più green e sostenibile. Infatti, l’energia nucleare è più pulita e costa anche meno, ne abbiamo parlato in questo articolo.